giovedì 28 novembre 2019

Quando la noia si fu presentata per la terza volta, la pazzia, come sempre un po' folle propose: "Giochiamo a nascondino!"
L'interesse alzò un sopracciglio e la curiosità senza potersi contenere chiese:
"A nascondino? Di che si tratta?"
"E' un gioco, - spiegò la pazzia - in cui io mi copro gli occhi e mi metto a contare fino a 1.000.000 mentre voi vi nascondete e, quando avrò terminato di contare, il primo di voi che scopro prenderà il mio posto per continuare il gioco."
L'entusiasmo si mise a ballare, accompagnato dall'euforia. L'allegria fece tanti salti che finì per convincere il dubbio e persino l'apatia alla quale non interessava mai niente...
Però non tutti vollero partecipare...
La verità preferì non nascondersi. Perché, se poi alla fine tutti la scoprono?
La superbia pensò che fosse un gioco molto sciocco (in fondo ciò che le dava fastidio era che non fosse stata una sua idea) e la codardia preferì non arrischiarsi.
"Uno, due, tre..." - cominciò a contare la pazzia.
La prima a nascondersi fu la pigrizia che si lasciò cadere dietro la prima pietra che trovò sul percorso.
La fede volò in cielo e l'invidia si nascose all'ombra del trionfo che con le proprie forze era riuscito a salire sulla cima dell'albero più alto.
La generosità quasi non riusciva a nascondersi.
Ogni posto che trovava le sembrava meraviglioso per qualcuno dei suoi amici.
Che dire di un lago cristallino? Ideale per la bellezza.
Le fronde di un albero? Perfetto per la timidezza.
Le ali di una farfalla? Il migliore per la voluttà.
Una folata di vento? Magnifico per la libertà.
Così la generosità finì per nascondersi in un raggio di sole.
L'egoismo, al contrario trovò subito un buon nascondiglio, ventilato, confortevole e tutto per sé.
La menzogna si nascose sul fondale degli oceani (non è vero, si nascose dietro l'arcobaleno).
La passione e il desiderio al centro dei vulcani. L'oblio...non mi ricordo...dove?
Quando la pazzia arrivò a contare 999.999, l'amore non aveva ancora trovato un posto ove nascondersi poiché li trovava tutti occupati, finché scorse un cespuglio di rose e alla fine decise di nascondersi tra i suoi fiori.
"Un milione!" - contò la pazzia. E cominciò a cercare. La prima a comparire fu la pigrizia, solo a tre passi da una pietra. Poi udì la fede, che stava discutendo con Dio su questioni di teologia, e sentì vibrare la passione e il desiderio dal fondo dei vulcani. Per caso trovò l'invidia e poté dedurre dove fosse il trionfo.
L'egoismo non riuscì a trovarlo. Era fuggito dal suo nascondiglio essendosi accorto che c'era un nido di vespe.
Dopo tanto camminare, la pazzia ebbe sete e nel raggiungere il lago scoprì la bellezza.
Con il dubbio le risultò ancora più facile, giacché lo trovò seduto su uno steccato senza avere ancora deciso da che lato nascondersi.
Alla fine trovò un po' tutti: il talento nell'erba fresca, l'angoscia in una grotta buia, la menzogna dietro l'arcobaleno e infine l'oblio che si era già dimenticato che stava giocando a nascondino.
Solo l'amore non le appariva da nessuna parte. La pazzia cercò dietro ogni albero, dietro ogni pietra, sulla cima delle montagne e quando stava per darsi per vinta scorse il cespuglio di rose e cominciò a muoverne i rami. Quando, all'improvviso, si udì un grido di dolore: le spine avevano ferito gli occhi dell'amore...! La pazzia non sapeva più che cosa fare per discolparsi; pianse, pregò, implorò, domandò perdono e alla fine gli promise che sarebbe diventata la sua guida.
Da allora, da quando per la prima volta si giocò a nascondino sulla terra,
l'amore è cieco e la pazzia sempre lo accompagna…

oggi so

Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
mi sono reso conto che la sofferenza e il dolore emozionali
sono solo un avvertimento che mi dice di non vivere contro la mia verità.
Oggi so che questo si chiama
AUTENTICITA’
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito
com’è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri,
pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta,
anche se quella persona ero io.
Oggi so che questo si chiama
RISPETTO PER SE STESSI.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso
di desiderare un’altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda
é un invito a crescere.
Oggi so che questo si chiama
MATURITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito di trovarmi sempre
ed in ogni occasione al posto giusto nel momento giusto e che tutto quello
che succede va bene.
Da allora ho potuto stare tranquillo.
Oggi so che questo si chiama
RISPETTO PER SE STESSI.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
ho smesso di privarmi del mio tempo libero
e di concepire progetti grandiosi per il futuro.
Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento,
ciò che amo e che mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi.
Oggi so che questo si chiama
SINCERITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò
che non mi faceva del bene: cibi, persone, cose, situazioni e da tutto ciò
che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso,
all’inizio lo chiamavo “sano egoismo”, ma oggi so che questo è
AMORE DI SE’
Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
ho smesso di voler avere sempre ragione.
E cosi ho commesso meno errori.
Oggi mi sono reso conto che questo si chiama
SEMPLICITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
mi sono rifiutato di vivere nel passato
e di preoccuparmi del mio futuro.
Ora vivo di piu nel momento presente, in cui TUTTO ha un luogo.
E’ la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo
PERFEZIONE.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
mi sono reso conto che il mio pensiero può
rendermi miserabile e malato.
Ma quando ho chiamato a raccolta le energie del mio cuore,
l’intelletto è diventato un compagno importante.
Oggi a questa unione do il nome di
SAGGEZZA DEL CUORE.
Non dobbiamo continuare a temere i contrasti,
i conflitti e i problemi con noi stessi e con gli altri
perché perfino le stelle, a volte, si scontrarno fra loro dando origine
a nuovi mondi.
Oggi so che QUESTO è LA VITA!
Charlie Chaplin

lupo o pecora

Finchè ti morde un lupo.. pazienza....
é quando ti morde una pecora che ti fa più male...

oggi

A me oggi , L'oggi mi è peso ....

domenica 17 novembre 2019

il tempo avanza..

Il tempo avanza inesorabile e quelli che un giorno erano i tuoi modelli diventano “vecchi”.
I vecchi sono persone spiegazzate.
Non si pettinano bene perché non si guardano più allo specchio.
Indossano gli stessi abiti grigi perché non sanno distinguere i colori.
Non dormono mai perché non sognano più.
Non sono connessi col mondo perché hanno scordato la password.
Parlano poco per risparmiare sul fiato.
Non ridono per non perdere la dentiera.
L’indifferenza è l’unica che li abbraccia.
La solitudine è quella con cui condividono il silenzioso pianto.
Prendiamocene cura perché i vecchi sono persone piene di amore inutilizzato con la data di scadenza… non ci vuole molto per diventare un attimo del loro sorriso… pettinateli, cambiate il colore dei loro abiti, vegliateli mentre dormono, fateli parlare, fateli ridere ma soprattutto abbracciateli con amore perché il loro silenzioso pianto non diventi il vostro peggiore rimpianto!!! Anche tu un giorno potresti diventare uno di quei vecchi…
A meno che…. non muori prima e a quel punto che cazz te ne frega dei vecchi!!!!

venerdì 15 novembre 2019

Lacrime

Nel supermercato della vita ho trovato esposto un cartello enorme con su scritto "LACRIME"…incuriosita mi sono avvicinata e ho dato una sbirciatina…mi si è aperto un mondo!!!! Sul banco, ben definite dal prezzo, lacrime di gioia, di dolore, di malinconia, di disperazione, di speranza, di paura. Lacrime di ogni tipo, lacrime da indossare su ogni emozione bella o brutta… una falsa linea divideva le vere dalle finte... le prime, avevano un prezzo accessibile ma le seconde, cioè quelle che sgorgano a comando e che si fermano quando lo scopo è raggiunto, costavano poco più di niente. Insomma, esposte con cura ho visto lacrime che potevano stare bene su tutto!!!!! Ho riempito la busta scegliendo accuratamente le migliori ma mentre scartavo quelle più pesanti, una lacrima ha catturato il mio interesse, una lacrima piccola piccola.. l’ho raccolta e mi sono accorta che era più leggera delle altre... per lei nessun cartello… nessun prezzo…. allora ho chiesto al proprietario del banco: "e questa? che razza di lacrima è?"...lui ha fatto spallucce invitandomi a ignorarla: "non vorrà prendersi quella robetta schifosa? Lei la vede piccola e leggera magari le fa pure tenerezza ma mi creda se le dico che è la più fetente di tutte per via del suo brutto carattere …chi la vuole se la può prendere…è gratis!!!" La tenevo fra le dita sforzandomi di capire dove nascondesse la sua pericolosità quando mi sono sentita toccare il braccio ho spostato lo sguardo dalla lacrima e ho incontrato gli occhi di una donna anziana: " la lasci subito!!!!! la conosco bene a me l'ha regalata l'indifferenza umana tanto tempo fa l'ho subito indossata e da allora mi si è appiccicata addosso e non mi ha più lasciata... se ne sta nascosta dagli altri sguardi, esce solo quando è sicura di non essere vista da nessuno ... non esagero se dico che è una lacrima assassina perché è quella che ti brucia l'anima ...la lasci!!!!". Continuavo a tenerla nella mano fissandola con rispetto fino a quando ho sentito per lei una attrazione fortissima così ho mollato le altre, l’ho chiusa nel pugno e sono corsa via!!!