Ti avvicini. Anzi, ti precipiti verso di me.
Come non esistesse nulla di più bello.
Come se il fine ultimo della tua esistenza fossero le mie mani.
Mani avide.
Vorrei afferrarti.
Sto per farlo ma viri improvviso, ti allontani, sparisci alla vista.
Un'eternità, pochi istanti, riappari ai miei occhi un po' più diffidenti.
Il tuo slancio mi vince di nuovo, mi è difficile resistere a chi pare non desiderare altro che me.
Forse non è vero, forse invento tutto..
Ma la tua corsa mi affascina e di nuovo son pronta ad accoglierti; di nuovo la mia carne ti aspetta.
Anche se fa male, anche se la paura di esser nuovamente ferita da un rifiuto è lì, dolore latente.
Ed infatti di nuovo scompari.
Per poi ritornare.
Esiste un gioco più stronzo dello yo-yo?
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