giovedì 19 aprile 2012


Tutto questo ha a che fare con me.


Con il muoversi tra speranza e spavento. Con la stanchezza che spesso nasconde una scusa. Con il detto e l'omesso. Con la differenza tra idea ed ideale. Con l'abitudine alla solitudine ed il non abituarsi mai. Con una pasta all’astice. Con equivalenze ed equazioni. Con un urlo e una eco. Con il doversi arrangiare. . Con fughe e silenzi. Con un corpo scontroso e una mente anche peggio. Con il tempo che si perde e il timore di non trattenere. Con l'incapacità di mantenere. Con il non credere e l'avere fiducia. Con un film da guardare e troppe ore a letto. Con il sapere cosa è giusto ma girarsi dall'altra parte. Con la paura e il difendersi. Tutto questo ha a che fare con me e con un sogno. Soprattutto la pasta con l’astice
Ladonnachecèinme mi si è accasciata dentro.
Ha quell'umore lì che o si ride o si spolvera. Non sta ridendo. E basta un'unica passata di panno per toglier quel velo di sicurezza che la tiene in piedi. 
E ho ben da dirle che si sbaglia, che sta fraintendendo, che non è come sembra, che cristosanto finiscila! ma niente, rimane lì inerte mentre elenca le evidenti verità che l'han disossata.
Questo, eh?, come lo spieghi questo? E quest'altro? E quest'altro ancora? E via un elenco di paure, imprecisioni, insicurezze, lontananze, ansie, presagi, tragedie, difetti, inquietudini, pene, apprensioni, indecisioni, assenze, insufficienze, mancanze, imperfezioni, premonizioni, drammi, distacchi.
Ladonnachecèinme oggi sta veramente spaccando le palline
Ranh Wang
Sweet In Yean, Buttons, Beads, Pins, 2010
Ran HWang

mercoledì 18 aprile 2012

Io non lo so come funziona il dopo. 

Il dopo una notte fatta di gemiti e sospiri, di corpo che si tende e si inarca e si piega, io non mi ricordo cosa si fa dopo. 
Quando ci si lascia il mattino e ti ritrovi spossata sul letto e ancora conservi il ricordo di carne squassata e ti godi il momento di pace ritrovata e il pensiero che torni non è lieto e pensi speriamo ricambi il fastidio e poi ti senti una merda perchè morale vorrebbe patissi mancanza e invece ti bei dell'assenza.
Io non lo so come funziona il dopo ma facciamo che io non la cerco e spero che tosse faccia altrettanto.
Cose che non sai di me.
Qualcuno quand'ero piccola m'ha detto che nevica a zero gradi precisi ed io ancora ci credo.
Sono convinta che siano i libri a scegliere me e non il contrario.
Sono allergica alle cioccolata e penso morirò di choc anafilattico.
Sott'acqua mi sento bella.
Se posso scegliere se parlare con un bambino o un adulto scelgo il primo. Fino a che non litighiamo per i giocattoli.
Alle volte mi sento bella anche fuori dall'acqua.
L'orgasmo più profondo della mia vita l'ho avuto con una donna.
Credi in Dio e non nella chiesa ed ho invidia di chi pratica la fede vera.
Sono l'unica persona al mondo a non ricordare il nome di una delle maestre delle elementari.
Stare sola non mi spaventa. Essere in due spesso sì.
Penso che nulla di quello in cui credo sia verità assoluta, è solo la mia verità (canto Benvegnù).
Fino a trentacinque anni non mi sono accorta di essere figa.
Sono capace di aridità assolute.
Non tollero più di tre situazioni di stress in contemporanea.
Quando ho paura stringo i denti. 
Uno che la sua bibliografia è lunga 100 righe mi ha detto tu sai scrivere.
Quando ho molta paura chiudo i pugni e mi conficco le unghie nei palmi.
Io mi sento importante.
Quando sto male faccio il possibile per star peggio ancora.
Non ho il senso del possesso. Dell'uso sì, ma del possesso no.
Non sono in grado di essere indispensabile, mi spaventa chi ha bisogno di me.
Mi fido della gente.
Sento le sensazioni spiacevoli nello stomaco e quelle piacevoli nella nuca.
Ho posato per foto di nudo.
Quelli che si sentono molto-qualcosa mi fanno ridere.
Se non posso lavarmi per un paio di giorni non ne soffro.
Uso prodotti omeopatici perchè non credo nell'omeopatia: secondo me non fanno nulla, nemmeno male.
A volte mi estraneo completamente dal mondo.
Il mio primo fidanzamento è durato 25 sillabe: vuoi es-se-re la mi-a ra-gaz-za? sì. me lo da-i un ba-cio? no. al-lo-ra ti la-scio.
Una volta ho pensato seriamente di non farcela ed ho provato a non rialzarmi.
Non capisco come il denaro possa essere causa di azioni indegne.
Faccio sogni di quieto quotidiano.
Solo due persone sanno tutto di me.
Voglio tutto, non per avidità, solo per curiosità.
Penso che star bene per tempo n valga il rischio di star male tempo n+1. 
Sono onesta.
Trovo strano che la gente si accorga di me, che mi ricordi.
Quando non mi riconosco in quel che faccio mi osservo dall'esterno e mi lascio fare.
Non sono competitiva, non so giocare contro, sono di quelle che a monopoli prestano i soldi.
Non credo a mai e non credo a sempre.
Qualche volta ho approfittato del mio essere gradevole per cavarmi dagli impicci.
Dimentico le facce.
Io non sono il mio lavoro.
Gli insetti con la corazza mi terrorizzano.
Sono convinta che tutto abbia misura e occorra gestirlo con criterio ma senza risparmiarsi; temo che, per quanto io ne dilapidi, terminerò la vita con un discreto gruzzolo di egoismo.
Do valore alle cose a seconda di quanto piacciono a me, non della quotazione di mercato.
Gli armadi aperti mi mettono a disagio.
Mi piacerebbe avere un talento.
Credo non ci si possa innamorare dopo il secondo bacio, dopo il primo sì.
Io ho paura.
Detesto chi mi fa notare gli errori che già mi sono accorta di aver commesso.
E' difficilissimo farmi dei regali che mi piacciano.
Non posso vivere in un monolocale perchè  dopo soli tre giorni lo avrei già riempito e mi toccherebbe stare fuori casa,
Non capisco mai quando piaccio a qualcuno.
Alle volte prendo posizione senza conoscere i fatti.
Ho fatto errori che non mi perdono.
Mi piace quello che sto diventando.
Dopo un po' che scrivo mi vengo a noia.


la mia giornata

 (Fonte: kindlerya)

martedì 17 aprile 2012


Per me il corpo è un mezzo, nient'altro, per portare a spasso l'anima.


Per farla toccare, godere, ridere, parlare. Per farla vedere. Il mio corpo senza equilibrio le somiglia, le somiglia il suo flettersi e inarcarsi, le somiglia il suo prendere una direzione e poi mutarla senza apparente ragione. Le somigliano le vertigini, il mio modo di camminare le somiglia, questo attraversare il mondo con noncuranza. E le somigliano le spalle che ogni tanto si incurvano ed ogni tanto volgono indietro per spingere il cuore in avanti. Le somiglia il muovermi gatta e lo scopare porca, le somiglia il fastidio di alcuni occhi ed il piacere di alcuni altri. Le somiglia il non stare attenta il non difendersi e non curarsi, il non avere misura e riempirmi di lividi e graffi. Le somiglia che culo, le somiglia sei nuda, le somiglia stringi i denti. Non le somiglia quanto la fai pelosa; ecco, io che racconto le piccole cose, in realtà volevo solo dire che ho fatto casino con la crema depilatoria, poco fà.
 Facciamo che prendo un foglio e ci scrivo sopra tutto quel che ho.

Le cose. Quelle che si possono toccare. Un elenco più o meno dettagliato, ben poche mi sono importanti. E le altre, quelle che non hanno corpo: i mille dubbi, le due certezze, tutte le paure, qualche ricordo.
Scrivo, mi do tempo.
Poi esco, vado sul tetto, vado su un ponte, esco, io ed il mio tesoro, le cose accumulate. 
Esco e lo faccio in briciole, ne faccio coriandoli, apro la mano e li faccio volare. 
E' un attimo, vedi? Anche qui che pare il vento non esista, basta aprire la mano perchè tutto ti lasci.
Mani vuote, niente dote, niente doti, solo due palmi e dieci dita messe a conca per cullare chi ci vuole entrare.
Vuoi?