martedì 17 aprile 2012

 Facciamo che prendo un foglio e ci scrivo sopra tutto quel che ho.

Le cose. Quelle che si possono toccare. Un elenco più o meno dettagliato, ben poche mi sono importanti. E le altre, quelle che non hanno corpo: i mille dubbi, le due certezze, tutte le paure, qualche ricordo.
Scrivo, mi do tempo.
Poi esco, vado sul tetto, vado su un ponte, esco, io ed il mio tesoro, le cose accumulate. 
Esco e lo faccio in briciole, ne faccio coriandoli, apro la mano e li faccio volare. 
E' un attimo, vedi? Anche qui che pare il vento non esista, basta aprire la mano perchè tutto ti lasci.
Mani vuote, niente dote, niente doti, solo due palmi e dieci dita messe a conca per cullare chi ci vuole entrare.
Vuoi?

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